iVoting: il voto digitale che utilizza la DLT

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iVoting è un progetto che nasce dall’esigenza di poter esprimere il proprio voto o parere quando non è possibile garantire la propria presenza fisica. Può essere usato per prendere delle decisioni durante i consigli di amministrazione, l’assemblea dei soci ma anche per i questionari delle risorse umane che vanno sottoposti ai propri dipendenti. Creato per essere semplice e intuitivo, implementa l’accesso con l’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un’unica Identità Digitale utilizzabile da computer, tablet e smartphone) e la gestione del voto su distributed ledger technology  – DLT (basato completamente sul protocollo della blockchain di Ethereum).

Ma l’ottima notizia è che non si deve saper compilare un kernel o essere un esperto informatico per usare la blockchain (o DLT, visto che si tratta di una blockchain privata). L’app gestisce tutto, in modo che l’utente possa dedicarsi solo al voto. Un’app “chiavi in mano”.

Indice degli argomenti

iVoting, prima applicazione di voto basata su blockchain

Questo non è un progetto pensato tanto per utilizzare la blockchain: la tecnologia va utilizzata perché deve semplificare la vita (e il business). La blockchain non è lo strumento adatto per implementare un sistema di voto di tipo politico. Forse, qualche implementazione basata sulla zero knowledge proof in futuro potrà essere utilizzata, se cambieranno le normative di legge. Ma le sue caratteristiche di trasparenza, certificazione e programmabilità, unite alla gestione dell’accesso con SPID, la rendono lo strumento ideale per gestire delle votazioni che non hanno la diretta necessità di celare il voto espresso dai partecipanti bensì devono essere in grado di identificare chi ha votato, quando e come.

Difatto, I-Voting è la prima applicazione di voto implementata su blockchain che ha la procedura di onboarding integrata con SPID.

Breve storia di iVoting

iVoting nasce a metà del 2019 in casa Nexid, un’azienda milanese storica specializzata nella digital transformation, come progetto pilota sulla blockchain. Inizialmente, la piattaforma sviluppata era molto blockchain-oriented ma le prime fasi di test hanno subito evidenziato le diverse difficoltà di utilizzo da parte di un pubblico non esperto. In particolare, le criticità principali erano due: la gestione di un wallet e la necessità di possedere criptovalute. Ovviamente, il wallet non può non essere gestito lato utente, ma la procedura di creazione spaventa i più. Analogamente, anche la questione delle criptovalute è critica: gli utenti, da un lato sono costretti a possedere criptovalute per poter votare, dall’altro, possedendo criptovalute, possono utilizzare la rete a loro piacimento. A inizio 2020 vengono quindi introdotte una completa automatizzazione del processo di creazione del wallet (che però rimane configurabile per gli utenti esperti) e un sistema chiamato cryptoless che, utilizzando crittografia, smart contract e token non fungibili, permette all’utente di votare senza dover possedere direttamente criptovalute.

Ad oggi, iVoting ha appena terminato la fase di beta testing interno ed è pronto per attivare il servizio SPID per la sua piattaforma e garantire l’accesso a chiunque.

iVoting, come funziona

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iVoting mette a disposizione una piattaforma web per tutti i compiti di amministrazione e un app Android e IOS per votare. L’accesso a entrambi i sistemi viene gestito tramite SPID.

Ogni azienda può creare una organizzazione, scegliere l’admin e caricare la lista dei propri utenti. Da quel momento in poi, l’admin può organizzare gli utenti in liste per creare rapidamente delle votazioni indirizzandole solo ai giusti destinatari. L’admin può anche decidere di delegare la creazione delle votazioni ad altri utenti della piattaforma.

Le votazioni possono essere sia a risposta singola che a risposta multipla. Viene chiesta una breve descrizione della votazione per raccontare agli utenti il tema trattato. Inoltre, è possibile settare la data di inizio e di fine votazione.

Una volta confermata la bozza della votazione, l’admin viene notificato tramite app che una nuova votazione è pronta. Solo l’admin può approvarla, esclusivamente tramite app e comunque entro l’inizio scelto della votazione stessa. L’approvazione scatena l’inizio della distribuzione dei token non fungibili di voto ai partecipanti. I token rappresentano il diritto a partecipare a quella votazione e memorizzano indelebilmente la risposta data.

Quando un utente effettua il primo accesso, l’app notifica la possibilità di importare un vecchio wallet o di crearne uno nuovo. Il wallet rappresenta la tessera elettorale dell’utente: nessuno può accedere o modificare i dati contenuti nella tessera elettorale di qualcun altro. Una volta completato l’accesso, l’utente può vedere le votazioni in cui è coinvolto e votare nei termini previsti. Il voto espresso, come già detto, viene registrato su blockchain attraverso il token. Al termine della votazione, i partecipanti possono vedere i risultati. È possibile anche certificare su blockchain pubblica l’esito della votazione.

Per quanto riguarda la gestione del wallet, sebbene sia completamente semplificata per gli utenti meno esperti, può essere fatta manualmente navigando nelle impostazioni. La piattaforma iVoting non registra le chiavi private, per cui la responsabilità del salvataggio delle credenziali su un supporto alternativo, per il ripristino, è sempre dell’utente.

iVoting

iVoting, casi d’uso

iVoting si presta per essere utilizzata in quelle situazioni in cui è necessario votare e la presenza fisica non può essere garantita. Ma, ovviamente, uno strumento del genere può essere la base del cambiamento che porterà a non avere più la necessità di indire votazioni di persona ma renderle tutte digitali.

L’app può essere usata per votare nelle assemblee dei soci o nei consigli di amministrazione. Ma è un valido strumento anche per creare survey per capire l’opinione dei dipendenti o come strumento decisionale collettivo. Immaginate un mondo in cui un’associazione, un’azienda o anche un partito politico possono chiedere l’opinione dei loro membri/dipendenti/affiliati usando un’app per prendere una decisione importante, sapendo con certezza chi ha votato, cosa e quando. Riferimenti a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

Conclusioni

iVoting nasce dall’esigenza più generale di digitalizzare i processi aziendali e renderli dinamici e resilienti, soprattutto in situazioni straordinarie come questa in cui ci siamo trovati contro la nostra volontà.

Come già detto, questo non è un progetto blockchain per amore della blockchain, ma per risolvere un’esigenza reale e il connubio SPID + blockchain è vincente. iVoting fa una cosa e una cosa sola: permettere agli utenti di poter votare a distanza, certificando il voto e garantendo l’identità di chi lo ha espresso.

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Le notizia proviene per gentile concessione da Blockchain 4 Innovation

Blockchain4innovation è la testata del Gruppo Digital 360 dedicata alla divulgazione delle tematiche Crypto e Blockchain e diretta da Mauro Bellini.

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