Zilliqa supporta migliaia di transazioni al secondo

La mainnet di Zilliqa attualmente supporta più transazioni al secondo di Ethereum, Cardano, e Algorand combinati. 

È quanto rivela su Twitter l’investitore di Zilliqa Josh Zielinski, riferendosi al fatto che questa è una blockchain realizzata appositamente per clienti enterprise, ovvero che abbiano la necessità di poter operare anche migliaia di transazioni al secondo. 

Infatti, secondo quanto dichiarato tempo fa, la blockchain di Zilliqa supporta quasi 3.000 transazioni al secondo, mentre ad esempio quella di Ethereum fa fatica a superare quota 15. 

Inoltre, la velocità delle transazioni su Zilliqa è molto elevata, mentre per Ethereum servono spesso diversi secondi prima che vengano convalidate. 

Tuttavia, nonostante queste enormi differenze dal punto di vista teorico, dal punto di vista dell’utilizzo concreto Ethereum domina ancora incontrastato. 

Basti pensare che da qualche settimana supera costantemente il milione di transazioni effettivamente registrate quotidianamente sulla blockchain, ovvero tre volte quelle registrate sulla blockchain di Bitcoin ed una volta e mezza quelle registrate sulla blockchain di XRP (Ripple). 

Da questo punto di vista, meglio di Ethereum stanno facendo solo EOS e Tron, sebbene quest’ultima solo a tratti, e Zilliqa risulta essere molto distante, con poco più di 25.000 transazioni nelle ultime 24 ore. 

In altre parole, in questo momento storico il numero di transazioni che vengono effettivamente registrate ogni secondo su blockchain in tutto il mondo sono ancora relativamente poche, e questo concede agli sviluppatori un po’ di tempo per trovare soluzioni ai limiti di scalabilità delle diverse blockchain. 

Se da un lato Zilliqa risulta essere già pronta a supportare un eventuale poderoso aumento del numero delle transazioni da registrare, la stessa cosa non vale per altre blockchain. 

Per quanto riguarda Ethereum in realtà la soluzione è già stata individuata, ed è già anche in fase di test: si tratta della cosiddetta rete Ethereum 2.0, basata non più sull’algoritmo di consenso Proof-of-Work (PoW), ma su Proof-of-Stake (PoS), tuttavia non è ancora noto con precisione quando sarà rilasciato l’aggiornamento definitivo. 

Nel caso in cui il successo della DeFi e delle stablecoin come USDT continuassero ad incrementare l’utilizzo della sua blockchain, allora questo aggiornamento servirebbe al più presto. 

L’ipotesi in circolazione è che possa essere lanciato entro fine 2020, ma non è ancora certo. 

Altre criptovalute, come EOS e Tron, ma anche come XRP, o BSV, sono già pronte per un eventuale incremento significativo del numero delle transazioni, mentre la soluzione individuata per Bitcoin, ovvero Lightning Network, stenta a decollare. 

Tuttavia, ciò è dovuto alla mancanza attuale della necessità di poter ottenere transazioni rapide ed economiche in BTC, mentre qualora questa necessità diventasse evidente è possibile che l’utilizzo di wallet compatibili con LN finalmente decolli. 

Va però anche detto che si sta sempre più diffondendo l’utilizzo di token ERC20 sulla blockchain di Ethereum che replicano 1:1 BTC, pertanto quando verrà introdotta la PoS su Ethereum è possibile che questa venga utilizzata anche come soluzione per rendere scalabili le transazioni in bitcoin, grazie all’escamotage di utilizzare token ERC20 che replicano BTC.

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Questo articolo è proveniente dalla Redazione di The Cryptonomist Magazine Digitale diretto da Amelia Tommasicchio: una delle testate specializzate tra le più seguite nel mondo delle Cryptovalute e della DeFi

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